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Inseminazione Intrauterina

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L’inseminazione intrauterina è una delle tecniche più semplici di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA): il liquido seminale adeguatamente trattato in laboratorio viene introdotto direttamente all’interno della cavità uterina. Durante i normali rapporti sessuali solo una frazione di sperma risale le vie genitali. Scopo della IIU è aumentare il numero degli spermatozoi in grado di raggiungere le tube di fallopio dove avviene la fecondazione dell’ovocita. Inoltre viene solitamente associata una stimolazione farmacologica della crescita follicolare dal momento che è stato ampiamente dimostrato che i tassi di gravidanza della IIU sono nettamente superiori nelle pazienti sottoposte ad induzione dell’ovulazione rispetto alle pazienti sottoposte ad inseminazione in cicli spontanei.

Quando è indicata l’IIU

L’IIU è di norma indicata in quelle coppie nelle quali gli esami richiesti al fine di individuare la causa dell’infertilità siano risultati negativi e che stanno tentando di ottenere la gravidanza almeno da un anno: Dal momento che gli spermatozoi vengono introdotti nell’utero è indispensabile che la cavità uterina sia normale e le tube siano pervie. Lievi alterazioni dell’ovulazione possono essere corrette con una adeguata stimolazione farmacologica dell’ovulazione. Dal momento che l’IIU prevede una naturale capacità degli spermatozoi di fecondare l’ovocita all’interno del tratto riproduttivo femminile, è necessario che il liquido seminale contenga un numero sufficiente di spermatozoi mobili e normoconformati. Le donne che presentano le tube d Fallopio occluse o danneggiate e/o un numero basso di spermatozoi mobili e normoconformati non potranno ottenere alcun risultato con l’IIU.

Metodica

Numerosi studi suggeriscono che i migliori risultati si ottengono associando all’IIU l’induzione farmacologica dell’ovulazione: i farmaci utilizzati sono gli stessi delle tecniche di fecondazione in vitro, preferibilmente gonadotropine, utilizzati a dosaggi inferiori, tali da permettere la maturazione di due-tre ovociti al massimo onde evitare l’iperstimolazione ovarica severa e le gravidanze multiple. Pertanto nella prima fase la donna si sottoporrà a controlli ecografici per monitorare lo sviluppo follicolare. Quando al massimo 2-3 follicoli avranno raggiunto uno sviluppo adeguato, l’ovulazione viene indotta con l’iniezione di Gonadotropina Corionica (HCG). Dopo circa 36 ore il partner fornisce un campione di seme fresco che adeguatamente trattato in laboratorio, verrà introdotto direttamente nella cavità uterina passando attraverso il canale cervicale con un sottile catetere in maniera indolore per per la paziente. Se nel corso del monitoraggio ecografico il controllo mostrerà i segni di un’ovulazione spontanea, l’IIU verrà eseguita nella stessa giornata e sarà evitata la somministrazione dell’HCG. Un test di gravidanza eseguito sulle urine del mattino 12-14 giorni dopo l’IIU ci dirà se la procedura ha avuto successo.

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